Galleria fotografica

Il fenomeno che ha caratterizzato la bassa veronese, il padovano sudoccidentale e buona parte nel polesine i giorni: 28/29/30 dicembre 2007

è stato quello della galaverna ovvero la nebbia congelantesi, grazie alle temperature costantemente sottozero per circa 80 ore consecutive.

Lascio spazio qui sotto agli stupendi reportage realizzati da Alessio Pampolini in quel di Polesella (RO) e Luca Stevanato in quel di Merlara (PD)

 

Foto di Luca Stevanato: 30/12/2007 Merlara loc. Minotte.

Eccovi le splendide foto scattate dai nostri Fabio e Corrado ( Fabio_Vr e Corrado nel forum ),
immagini che immortalano uno dei peggiori eventi atmosferici degli ultimi anni nella sona settentrionale della provincia scaligera.


Passo Grostè (2440) 14 gennaio 2007
Situazione pietosa!

Brenzone nevicata 2006

 
    

  Marileva 6 Febbraio 2006 oltre un metro di neve  

 

Passo Gardena aperto 30 dicembre 2005
Obereggen 20 Febbraio 2006


 
 

Polsa nevicata 18 febbraio 2006

 
 

Passo Gardena 30 dicembre 2005... siamo lontani da queste temperature...


 Foto scattata il 28 gennaio 2007 a Bellinzona, situazione neve poco confortante!

 



                                                                                                                  Gedeone (forum Meteo4)

 

Ciao ragazzi, eccomi tornato da 2 strarapidi giorni in quel di Rovigno...in Croazia,ero andato per riposarmi un po, ma il viaggio di 700 Km totali in due giorni si fa sentire, e quindi sono più stanco di prima, ma non importa, mi sono comunque divertito molto, fatto il bagno in ottobre, preso sole, mangiato bene, speso non molto e ora un po disperato per essere di nuovo a lavoro...

Ecco qualche scatto...

Sabato mattina, gran giornata di sole...



 Splendido reportage fotografico a cura di Alessio Pampolini



Vi metto qui la successione con lo sviluppo delle stesse

dalla mattina fino al tramonto.

Appena avvistate le ho seguite sempre con lo sguardo e  

fortunatamente andavano nella mia stessa direzione...
 

Eccomi qui a descrivere quello che è il risultato di un delizioso lavoro di collaborazione tra un Ente Pubblico come l'Arpav di Teolo, ma fatto di veri appassionati meteo prima che di professionisti, e dei veri e propri meteoappassionati della materia, provenienti dal TunderStorm Team, branchia operativa di Meteonetwork e MeteoRomagna.
Ringrazio Dio di aver potuto prendere parte ad entrambe le giornate, nonostante la febbre che nella serata di sabato mi aveva messo a letto con le galline. Domenica mattina, grazie anche all'aiuto di antipiretici, sono stato in condizioni dignitose per continuare a frequentare.
I grandi cerimonieri di questa vera e propria celebrazione solenne del temporale (e dei fenomeni annessi, come tornado grandine), ci hanno condotto con maestria a scoprire i segreti più nascosti di questi fenomeni naturali così spettacolari ma, al tempo stesso pericolosi, dando spazio alle foto, ai filmati, ma anche all'analisi sinottica, per carpire i segreti di un radiosondaggio, per dare un senso preciso a quelle mappe di Cape, Elicità, Storm Motion che spesso plottiamo sui modelli (MeteoBlue in primis) utilizzati per fare le previsioni.
Ed ecco che imparare a riconoscere una supercella, sotto la guida sapiente di Andrea Griffa, diventa improvvisamente semplice, ecco che evitare di perdersi nella giungla dei parametri indicati in un radiosondaggio, sotto la guida austera ma precisa di Pierluigi Randi diventa possibile, ecco che conoscere tutti i più reconditi pregi e difetti dei radar dell'Arpav (in primis quello di Teolo) e dei satelliti di nuova generazione Meteosat2, illustrati da Angelo Formentini, diventa essenziale per alimentare la nostra passione. Grande gioia nell'apprendere che l'Arpav presto dovrebbe mettere delle immagini radar tridimensionali dei nuclei precipitativi, create nel combinato del radar di Teolo e di quello appena attivato di Concordia Sagittaria. IN questo quadro, purtroppo, Verona rimane sempre ai margini, anche se un radar meno performante entrerà in funzione a breve in quel di Valeggio sul Mincio.
Ed ultimo fatto, non meno rilevante, i partecipanti al corso (e quelli che parteciperanno alle prossime edizioni) riceveranno dall'Arpav stessa user e password per accedere ad un database unificato con meteonetwork che servirà per inserire i report di fenomeni meteo estremi (nubifragi (prpc >60 mm), grandinate, tornado, downburst ecc...) da noi osservati, e che confluiranno un un database europeo dei fenomeni estremi stessi, consultabile via internet. Un progetto, credo, da supportare con il massimo entusiasmo.
4 moschettieri dell'Associazione hanno preso parte a questo primo corso: Simone Vesentini (O Vicentini per gli amici tongue.gif laugh.gif ), Paolo Donà, Luca Sassetto e lo scrivente. Auguro a molti altri soci di prendere parte, nelle prossime edizioni a questo progetto: ne vale veramente la pena! Un plauso particolare anche all'immenso Davide Rosa, mio consueto compagno di viaggio, se non mi avesse inculcato una passione meteo così forte non sarei mai stato oggi a Teolo.
Infine un pensiero particolarissimo e sentito abbraccio al caro Angelo Amilcarelli, che per cause di forza maggiore non ha potuto presenziare al corso . Ti auguro di ripagare tale sfortuna con ben 30 cm di neve a San Floriano (in unica soluzione) il prossimo inverno hug.gif .
Per concludere qualche foto (ovviamente di interesse meteo) tratta dalle due giornate:

All'ingresso del tempio della meteo veneta
user posted image

L'imbuto Berico/Euganeo visto da Rovolon (PD) domenica mattina. Sullo sfondo le prealpi vicentine, imbiancate fino a 1400 mt dalla nevicata della notte.
user posted image

Vista del ridente abitato di Teolo dal Monte Grande. Sullo sfondo il Venda, insidiato dai cumuli stile "mare del nord", spinti dal mare verso ovest da un vento teso di bora.
user posted image


Altra foto delle splendide file di cumulus Humilis dalle pendici del Monte Grande. La vista spazia fino ai confini con il Friuli.
user posted image

Nichele Sergio 

Eccomi di ritorno da un pazzo pomeriggio..
ieri ne parlavamo io e mia morosa, era da un inverno che volevamo ascendere a tale localita' per vedere il manto bianco, ma per un motivo e per l'altro non ci siamo mai andati..
volevamo andarci oggi, ma vista la giornata avevamo deciso di rinunciare..
pero' oggi pomeriggio non sapendo cosa fare siamo saliti sino al rifugio la guardia pensando:"magari hanno apero la strada.."
le prime tracce nevose iniziavano a 1000metri circa ed al rifugio la guardia la copertura era discontinua..ma purtroppo la strada era ancora chiusa al traffico..
erano le 4 del pomeriggio e non sapendo che fare, abbiamo deciso di provare a salire..in fondo sono solo 3 km, e con un buon passo in meno di un'ora ci si arriva..e cosi e' stato!!
Gia' dopo i primi tornanti gli accumuli a lato della strada si fanno divertenti..
naturalmente sono tutti accumuli non naturali, ma formati dalla fresa e dalla ruspa che hanno liberato parzialmente la strada per i propietari del rifugio..
user posted image

tornante dopo tornante gli accumuli "da fresa" aumentano superando i tre metri... crazy.gif

user posted image

arriviamo alle gallerie..passaggio abbastanza inquietante..non ci fermiamo a scattare foto in quanto ogni tanto cade qualche sasserello..anche se gli accumuli valanghivi meritavano veramente un reportage a parte..
passato il punto critico manca ormai solo un km al traguardo, e per nulla stanchi decidiamo di arrivare sino in fondo..
nel bosco cresce a vista d'occhio anche la copertura nevosa che ormai supera il metro nei prati..

user posted image

l'ascesa si fa interessante..peccato per la nebbia, che si intensifichera' sempre di piu' rovinandoci lo spettacolo all'arrivo..
user posted image


user posted image


dopo un altro mezzo km, ecco il cartello di benvenuto..una volta sulla sinistra c'era un parcheggio..ora e' sotterrato sotto qualche metrata di neve scaricata dalla ruspa e dal metro e mezzo abbondante di manto bianco lasciato in eredita' dall'inverno..
fumato5.gif

user posted image

la chiesetta difronte al rifugio, letteramente nascosta dalla coltre nevosa spostata dalle ruspe per liberare parzialmente il rifugio..


user posted image



ed infine il rifugio..
non ho ancora capito cosa stesse guardando mia morosa.. laugh.gif
deve aver visto qualcosa di moooooolto interessante.. dimentica.gif

user posted image

il tempo di bere qualcosa di caldo al rifugio e intorno alle 5.30 ripartiamo per il rientro..
un pomeriggio fantastico..camminare in quei muri di neve da soli in mezzo al bosco, ti da l'idea di essere in paradiso.. angioletto1.gif

Steva