Conferenza eventi estremi al 37100lab
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Ecco il link alla conferenza tenuta dalla ns associazione l'11 marzo 2022 presso l'innovation lab di Via Marchi a Verona.
I relatori hanno illustrato quali sono i parametri e gli strumenti che ci aiutano a definire un evento meteorologico come "estremo" fornendo degli esempi di eventi accaduti nel passato e più recentemente
sul territorio veronese.
I relatori: Il Dott. Marco Camèra e l'ing. Massimo Merzari durante la loro presentazione.
I prossimi eventi dell'associazione
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Nel workshop gratuito in presenza, che si terrà il giorno Venerdì 11 marzo alle ore 21.00 – 23.00 presso l'innovation LAb di Via Marchi a Verona Bgo Roma, si descriveranno le caratteristiche del clima veronese e si analizzeranno gli eventi caratteristici estremi che hanno interessato la provincia di Verona e il loro ambito geografico. Si descriverà l’importanza del dato meteo per la loro caratterizzazione.
Per partecipare al workshop è obbligatoria la prenotazione e possesso di green pass rafforzato.
Qui il link all'evento ed alla registrazione:
Prima parte stagione temporalesca 2021
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La stagione temporalesca 2021 segnatamente nel Nord Italia è stata fino ad ora caratterizzata da alcuni eventi molto intensi sebbene localizzati.
Questo significa che località tra loro vicine hanno visto accumuli pluviometrici totalmente differenti.
Nella provincia veronese tre sono state le giornate che hanno visto manifestazioni temporalesche estreme caratterizzate da grandine copiosa, flash flood e raffiche di vento intense.
La prima come ampiamente descritto nell'articolo precedente è stata il 30 Aprile quando una supercella ha investito la zona tra Sommacampagna e la periferia Ovest della città con grandine abbondante.
L'altra giornata contraddistinta da 2 supercelle si è avuta l'8 Luglio. Il giorno 13 Luglio infine c'è stato nuovamente un temporale a supercella che ha interessato il medio alto lago di Garda con addirittura un raro fenomeno vorticoso (probabilmente un gustnado) sulla superficie del lago stesso.
Lo stesso giorno parte della bassa e dell'est veronese sono stati interessati da un altro forte temporale del quale evidenziamo questo scatto radar (fonte kachelmann wetter)
Alleghiamo alcuni scatti di nubi temporalesche:
Un temporale transita sul Friuli a fine Giugno (foto by Andrea Pernigo)
Fermo immagine webcam da Castel S.Pietro sulla città il giorno 8 Luglio (Comune di Verona)
Il temporale del 13 Luglio sull'est veronese visto da Pastrengo (VR) foto by Paolo Donà
Il transito della supercella sul Lago di Garda (13 Luglio 2021):
Grazie per l'attenzione.
Paolo Donà
Estremi di Meteo4 APS
Storm Chasing 30 Aprile 2021!
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REPORTAGE DELLA SUPERCELLA GRANDINIGENA DEL 30/04/2021
di Nicola Brunelli
Cronaca di una caccia improvvisata, ma perfettamente riuscita.
Venerdì 30 Aprile 2021 la provincia di Verona è stata colpita dal passaggio di una supercella di tipo classico, che ha attraversato la provincia di Verona da Sud Ovest con direzione Nord Est.
I modelli meteorologici e le previsioni avevano previsto condizioni di instabilità atmosferica nel pomeriggio di venerdì e, grazie agli indici di Shear elevato, la probabilità di temporali di natura supercellulare era abbastanza elevata.
Quel pomeriggio io ero a lavorare in ufficio a Cadidavid. Conoscendo le previsioni e la possibilità di temporali, ogni tanto davo un occhio alle scansioni del radar per vedere se era partita qualche cella temporalesca.
Questo è quello che si è verificato poco dopo mezzogiorno in provincia di Piacenza. Il radar si accende, partono i primi rovesci che all’inizio risultano poco organizzati.
Primi rovesci nel Piacentino poco dopo mezzogiorno
Ma grazie agli indici di instabilità favorevoli, alle 13.30 il temporale prende forza, passa sopra Piacenza e Cremona e si dirige verso le provincie di Brescia e Mantova, acquistando velocità ed intensità, tant’è che la riflettività al radar aumenta notevolmente.
Nel frattempo, io continuo a monitorare la situazione e l’adrenalina inizia a salire, il temporale adesso acquisisce le caratteristiche di supercella e punta dritto verso il basso lago. Faccio velocemente due conti e stimo l’orario in cui il temporale dovrebbe arrivare nel Veronese e decido di provare ad intercettarlo. Dovrei infatti riuscire a terminare giusto in tempo la giornata lavorativa ed appostarmi per ammirare questa “bombolone” in tutta la sua potenza.
Direzione della supercella
Alle 17.15 esco dall’ufficio, prendo le stradine in mezzo ai campi a Sud di Cadidavid, e appena esco dall’abitato finalmente ho una discreta visibilità della cella in direzione Ovest. La supercella ormai è a poche decine di chilometri, verso Nord Ovest il cielo è oscurato dalle precipitazioni e si riesce già a distinguere la base del cumulonembo. Ma sono ancora distante, mi devo avvicinare di più per avere una migliore visuale. Decido perciò di prendere Via Vigasio in direzione Sud verso Castel d’Azzano, e subito dopo il cavalcavia alla prima rotonda giro a destra, più o meno nei pressi dello stabilimento Bauli. Esco nuovamente dall’abitato e sono di nuovo in mezzo ai campi. Ora la visibilità è migliore rispetto a prima, ma ci sono ancora dei capannoni agricoli che ostruiscono la visuale. Vado avanti ancora un paio di curve e qualche centinaio di metri, e la fortuna è dalla mia. Trovo infatti un posto dove parcheggiare la macchina e davanti a me ho un campo con nessun ostacolo davanti.
Linea gialla: visuale, linea rossa: direzione del temporale. In nero il punto di osservazione
Il temporale si staglia davanti a me in maniera imponente, si distingue perfettamente la base, dalla quale al di sotto si stacca una wall cloud (nube a muro) perfetta, come da manuale. A destra è tutto un rovescio di pioggia e grandine, con fulminazioni nube-nube e qualche nube-suolo.
Siccome l’appostamento è improvvisato, non ho con me la reflex e perciò sono costretto ad immortalare lo spettacolo con il solo smartphone. Scatto un paio di foto e poi decido di godermi lo spettacolo. Sono le 17.35
Da un rapido ragionamento, valuto di essere in zona sicura, perché il cumulonembo dovrebbe sfilarmi davanti in direzione nord est. Così è infatti, neanche una goccia mi colpisce, ma il nucleo più intenso dista da me poche centinaia di metri. La wall cloud è bene organizzata, e davanti ad essa bassi e cupi fractus vengono risucchiati velocemente al suo interno. Sopra la base si distinguono delle striature dovute alla rotazione, ma sono troppo vicino per poterne apprezzare l’intera struttura.
Ora la nube a muro ce l’ho a Nord rispetto la mia posizione, e infatti non è più ben visibile perché “impallata” dalle precipitazioni. Contemporaneamente vengo investito da fredde raffiche di outflow in uscita dal temporale. Questo accadimento lo interpreto come un segnale di pericolo, perché significa che le precipitazioni sono proprio imminenti. Risalgo in auto e mi sposto di qualche centinaio di metri verso Est, nei pressi di un parcheggio. Ma il temporale corre veloce, e io mi trovo ancora troppo sotto la cella. Decido allora di spostarmi ancora più a Est. Trovo un campo isolato con un’ottima visuale, parcheggio e scendo dall’auto. Sono a Sud del mesociclone, sopra la mia testa è tutto una turbolenza di nuvole, le precipitazioni si stanno allontanando a Nord. Faccio un paio di foto e un video dove cerco di immortalare la rotazione. Tutto ad un tratto vengo investito da un vento freddo ed impetuoso. Si tratta del RFD (rear flank downdraft), ovvero l’aria che scende da dietro il temporale e a causa della sua rotazione, viene avvolta dallo stesso tendendo a ruotare. Questo vento assieme ad altri fattori, sono la causa del famoso eco ad uncino nelle supercelle tornadiche. Il vento è impetuoso, non saprei quantificarne l’intensità, ma devo opporre una certa resistenza per evitare di venire spostato. Le raffiche durano circa un minuto e poi si attenuano.
Dopo questo ultimo appostamento decido di rinunciare, il temporale si trova ormai nella periferia di Verona e l’inseguimento sarebbe praticamente impossibile, visto il traffico dell’ora di punta e la scarsa visibilità che ci sarebbe in mezzo agli edifici.
Mi attacco perciò allo smartphone per leggere le notizie che arrivano dai social network e dal gruppo WhatsApp degli estremi di Meteo4. Sfortunatamente la supercella non scherza, nei pressi di Sommacampagna, ma anche in precedenza partendo da Valeggio e poi Custoza, ha mollato giù un quantitativo enorme di grandine, fortunatamente di piccole dimensioni. Ma la quantità è notevole e l’accumulo al suolo risulterà alla fine molto elevato.
Il giorno dopo, a distanza di più di 12 ore, nei dintorni di Sommacampagna, nelle zone depresse e negli slavamenti, erano ancora presenti importanti accumuli di grandine.
Accumuli di grandine al suolo a Sommacampagna
Scia delle precipitazioni più intense
Mappa delle precipitazioni più intense (Simone Buttura)
Il temporale non demorde e avanza imperterrito, passa sopra il centro di Verona con delle forti precipitazioni e rovesci, e anche nei pressi di Montorio lascia un’altra scia di grandine, sempre per fortuna di piccole dimensioni.
Infine, arrivato verso le nostre Prealpi, il temporale viene ostacolato nella sua rotazione dai primi rilevi montuosi, e perciò perde la peculiarità di supercella e di conseguenza la sua intensità.
Vista la totale improvvisazione della caccia e senza nessuna premeditazione, direi che il risultato è stato ottimo, ottenendo il massimo possibile a livello fotogenico.
Un temporale di questo tipo, se si fosse verificato in piena estate avrebbe causato danni enormi. Fortunatamente quel venerdì li i valori di CAPE (energia potenziale nell’aria) erano relativamente bassi, ma purtroppo sufficienti per recare danni alle coltivazioni.
Animazione gif radar ARPAV
Cella secondaria a sud est che viene aspirata ed inglobata dalla supercella
Video ripreso da una telecamera a B.Go Trento - Verona (Estremi di Meteo4 - Paolo Donà):
Online la nuova stazione in centro a Verona!
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Giovedì 5 dicembre 2019 abbiamo presentato, assieme al Comune di Verona e ad A.G.S.M. l'installazione della prima centralina meteorologica in ambiente urbano che trasmetta online i più importanti parametri meteorologici. L'iniziativa e' prevista dal patto di sussidiarietà orizzontale siglato fra Comune di Verona, Agsm e Associazione Estremi di Meteo4. Tramite questa centralina, oltre che a conoscere e studiare il clima della città, si potrà salvaguardare la serie storica di dati della nostra città che è tra le più antiche d'Italia e che parte dal 1741.
Agosto 2020 tra anticiclone subtropicale ed eventi estremi
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Il mese di Agosto 2020, specie nella sua seconda parte, ha visto il susseguirsi di situazioni meteo severe. Ma vediamo da dove è partito il tutto.
Il pregresso:
Il primo giorno del mese vede l’anticiclone subafricano ancora protagonista dal mese precedente con massime notevoli (36,7 gradi presso la stazione “Bellavite” di centro città) ben presto però infiltrazioni di aria fresca generano i primi temporali con piogge copiose fino localmente a 50mm.
Dal 5 il tempo migliora decisamente per una nuova rimonta dell'anticiclone subtropicale africano. Le temperature iniziano ad aumentare progressivamente sino a portarsi intorno a fine prima decade su valori sopramedia di circa 3 gradi.
1° decade di agosto 2020 che finisce a + 0,41 dalla 2000/2019.
La seconda decade vede ancora presente l’anticiclone africano ma ci sono occasioni per locali temporali in montagna e localmente anche in pianura. Il giorno 14 si accumulano tra i 10 e i 20 mm di pioggia (con momenti di grandine medio-piccola) sulla fascia che va da Caldiero a Soave.
2° decade di agosto 2020 che termina a + 1,73 dalla 2000/2019
Nella terza decade le temperature da mercoledi 19 si alzano inesorabilmente e arrivano a toccare la punta massima sabato 22 agosto quando parecchie stazioni del veronese superano la soglia dei 35 gradi con picchi in quelle piu'calde di oltre 36. Caldo localmente molto afoso con valori percepiti sopra i 40 gradi.
3° decade di agosto terminerà a +0,56 dalla 2000/2019.
L’anticiclone subtropicale interessa gran parte dei paesi mediterranei.(GFS wetterzentrale)
La svolta.
A partire da Domenica 23, una perturbazione proveniente dalla Francia riesce a erodere il muro anticiclonico e a penetrare sul Nord –Italia.
La causa sinottica degli eventi che seguiranno è stata principalmente la concomitanza di una presenza dell'anticiclone africano sulle regioni meridionali convogliatore di aria calda e umidificata dal mare da Sud-Est e contemporaneamente l'avvento di aria più fresca dai quadranti occidentali per via del cedimento pressorio dovuto all'abbassamento di latitudine del flusso atlantico a risposta della spinta dell'anticiclone delle Azzorre.
La situazione alla vigilia dell’importante peggioramento.
Il tutto è stato supportato negli eventi più severi dalla corrente a getto.
Tra le situazioni più severe ricordiamo:
Il giorno 23 Agosto un nubifragio grandinigeno molto veloce ma anche molto intenso ha interessato da Ovest verso Est la parte settentrionale del veronese ed in particolare modo la città con allagamenti e l'accumulo di grande quantità di grandine oltre che forti venti lineari e downburst che hanno schiantato centinaia di alberi.
Il temporale grandinigeno abborda la provincia veronese sopra il Garda (foto Donà)
Il giorno 29 Agosto 2020 una supercella ha prodotto un tornado che dalla provincia di Mantova, comune di Castelbelforte, è transitata anche sul Veronese causando tipici danni da vortice sulle campagne e sull'abitato di Roncolevà di Trevenzuolo, presumibilmente il tornado almeno nelle sue fasi iniziali può essere classificato come EF1 (nuova scala) ma sono ancora in corso rilevamenti per comprovarlo.
Alcuni danni nel centro abitato della frazione Roncolevà di Trevenzuolo (VR) (foto Buttura-Casella)
Estratto della scala EF (Scala Fujita avanzata) wikipedia
Il temporale ha poi proseguito il suo percorso probabilmente perdendo i suoi connotati supercellulari verso est/ne colpendo a tratti con fortissimi venti lineari e intensi downburst la zona che va da Colognola ai Colli verso Illasi, Montecchia di Crosara e poi, sul Vicentino, Arzignano e Trissino (per citare alcuni luoghi). Ribadiamo che in questo caso non si è trattato di tornado (o tromba d'aria quale sinonimo) bensì appunto di raffiche di downburst che causano danni spesso molto più estesi e comunque importanti (in questo caso addirittura superiori rispetto ad un tornado di categoria inferiore a EF2)
Lo stesso giorno più tardi un'altra sospetta supercella è transitata da ssw a nne sulla parte Occidentale della Provincia con grandinate di dimensioni rilevanti soprattutto tra Peschiera-Villafranca-Lazise.
La seconda cella grandinigena vista da Piovezzano (VR) verso Sud-SudOvest. (foto Donà)
Grazie per l’attenzione.
Paolo Donà - Mirko Fittà
Estremi di Meteo4 APS
Report dell'evento alluvionale del 01/09/2018
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A cura di Alberto Zanetti, Simone Buttura, Angelo Amicarelli, Stefano Calabria e Massimo Merzari
1. Aspetti meteorologici generali dell’evento
Nella giornata di sabato 1 settembre 2018 una saccatura di origine atlantica si isolava per cut-off dal flusso umido principale facendo affluire sul nord Italia correnti umide ed instabili in grado di dar vita a intensi temporali. Il nocciolo d’aria più fresca permaneva su Piemonte e Lombardia richiamando in quota sul veronese blande correnti meridionali a spiccata curvata ciclonica. Queste, associate alla forte divergenza ciclonica in quota e all’afflusso umido nei bassi strati atmosferici dal mar Adriatico, determinarono la stazionarietà dei temporali severi che hanno causato alluvioni lampo e allagamenti su gran parte della pedemontana veronese.