In questi giorni abbiamo assistito ad una notevole ondata di freddo, che per persistenza e vastità si avvicina molto ad inverni storici del passato. In Veneto però gli effetti si sono fatti sentire poco, non tanto per il freddo ma più in termini di produttività nevosa.

Sfortuna? Destino? Assolutamente no, questione di configurazioni bariche. Ma allora di cosa abbiamo bisogno in Veneto per la neve.

Mettendo lo sguardo sulle mappe di reanalisi dei periodi più nevosi e freddi che abbiamo vissuto negli ultimi 10-15 anni ho trovato un denominatore comune in molti eventi: un'alta pressione groenlandese .

L'elevazione dell'alta pressione azzorriana fino alla groenlandia permetterebbe di fatto alla porta del Rodano di aprirsi e creare quella ciclogenesi che serve a noi veneti per avere freddo e neve. 

Senza andare tanto indietro nel tempo prendo ad esempio due episodi del dicembre 2010 e del dicembre 2009.

Dicembre 2010

Il 13 dicembre inizia l'ondata fredda che porterà ad avere valori sotto lo 0° anche in pieno giorno

il 17 dicembre la perfetta elevazione meridiana dell'hp fa scendere al tempo stesso aria perturbata dalla Scandinavia

 

Con quella mappa si sono avuti 5 cm di neve e con i successivi rasserenamenti anche delle giornate di ghiaccio con il sole e diffusi -10/-13° soprattutto in Polesine


Dicembre 2009

Il 14 dicembre si può notare l'alta pressione soprattutto tra Regno Unito e Groenlandia, nel lato orientale dell'hp scorre aria fredda, il 14 nevica in Emilia e basso Veneto

Il 17 dicembre l'hp tiene ed è così forte da spedire aria fredda e perturbata che entra dal Rodano e porta a discrete nevicate soprattutto sul basso veneto e veronese

Tra la sera del 18 e la prima parte del 19 è sempre l'hp groenlandese a dettar legge, aria molto fredda e perturbata porta a nevicate diffuse su tutta la regione a carattere di blizzard con temperature tra -3°/-4° , i successivi rasserenamenti portano i termometri a -12 -13° diffusi su molte zone di pianura . Il 20 dicembre si rivela una giornata molto gelida, massime di -5° per nebbia. Il 21 arriva un sovrascorrimento mite in quota che porta a nuove estese nevicate ed al successivo gelicidio del 22


Altre mappe simili si possono trovare nel febbraio 2004  e febbraio 2005.

 Periodo movimentato il periodo 19 febbraio 2004-11 marzo 2004: svariate nevicate in pianura, 30-40 cm di accumulo su basso padovano e polesine. Tra 100 e 200 cm gli accumuli di neve sui Colli Euganei

L'anno seguente, più o meno lo stesso periodo, una elevazione fino alla Groenlandia portò a nevicate il 21, ritornante nevosa tra il 21 e il 22, neve il mattino del 27, la notte tra il 27 e il 28 a carattere di burian, neve diffusa e abbondante il 3 marzo 2005.

Nevica anche con altre configurazioni, ma sicuramente una alta pressione azzorriana in posizione nettamente meridiana in connubio con un'alta pressione groenlandese porta maggiori soddisfazioni per il Veneto.