Cari amanti di neve,
in questi giorni abbiamo fatto abbuffata di foto storiche, spesso scattate in Dolomiti, in alcuni casi in Lessinia. Manca da chiudere una piccola falla, ossia quella del Trentino meridionale, che è stato duramente bersagliato dalle grandi nevicate di fine novembre ed inizio dicembre 2008.

Ecco qui quindi alcuni scatti di ieri, effettuati sul versante meridionale del Cornetto di Folgaria, a quote comprese tra i 1300 ed i 2000 metri. Scenario da tregenda (o leggenda, dipende dai punti di vista). Neve al suolo in Valdastico già dai 300 metri di San Pietro, neve anche dal cielo a partire da Buse (880 mt). L'intero altopiano di Folgaria e Lavarone è senza corrente. Sulle facce dei montanari, mestamente seduti nel bar del curvone di Nosellari, leggo la cupezza del loro stato d'animo, duramente provato da una fase di maltempo che non sembra avere fine.
Dopo aver valicato un passo del Sommo sommerso dal manto bianco, arriviamo a Costa ed iniziamo a salire. La neve in basso rraggiunge circa un metro di spessore, molto umida e compattata dalle piogge, che sono scese a partire da giovedì mattina, a causa dell'intesa avvenzione sciroccale.
Tra i 1300 ed i 1600 c'è già un bel salto, qui è stata quasi sempre neve, anche se con qualche saltuario episodio piovoso (probabilmente giovedì pomeriggio), gli alberi comunque si presentano belli bianchi ed i rilievi con sondino restituiscono responsi variabili tra i 130 ed i 140 cm.
Pssata la soglia dei 1600 metri si entra in un pianeta neve vero e proprio. Tutto è bianco, anche gli abeti che resistono al peso del manto sono praticamente incappucciati dalla cima al fondo. Si cammina all'altezza dei rami mediani degli alberi. I cartelli segnaletici dei sentieri sono totalmente sommersi o prossimi alla sommersione. Il vento ovviamente ha limato gli accumuli sulla cresta del Cornetto, dove misuriamo 130 cm di spessore. Ma appena più sotto, al riparo dall'azione erosiva eolica, si sale immediatamente a 170 cm. Neve di qualità straordinaria, densissima, che emana il caratteristico colore blu elettrico quando la si scava in profondità.
Lascio spazio alle immagini, che parlano da sole. Buona visione!

L'inverno crudo dell'alta quota



A spasso nel grande nord


Scusi, dov'è il sentiero?


Seracchi sul tetto della malga (notare le virate al blu elettrico delle crepe del manto, sintomo di grande densità=ottima qualità della coltre bianca)


Pronti al discesone!


"Air Wetter"


Sergio