I cumuli sono associati a forti correnti ascensionali verticali che portano l’aria calda dal suolo all’alta atmosfera. La risalita veloce di questa massa d’aria crea un’onda d’urto che spinge verso l’alto gli strati d’aria sovrastanti. Se questi strati sono umidi e vicini alla temperatura di rugiada, il sollevamento provocato dall’onda d’urto permette la loro condensazione e, nella zona di sollevamento, si formano delle nubi stratificate molto sottili che tendono a mantenere intatta la loro stratificazione.

Spesso questi strati umidi sono collocati in corrispondenza di un livello di inversione termica che rappresenta un punto di resistenza alla risalita verticale dell’aria. In questi casi gli strati si comportano come una membrana elastica che tende a respingere il moto ascensionale del cumulo. In caso di moti convettivi forti il cumulo riesce a vincere la resistenza “bucando” il pileus.

Se guardando un cumulo scorgete questo fenomeno probabilmente, da li a poco, ne vedrete svilupparsi degli altri su altri cumuli vicini assistendo quindi a tutto il processo.

Queste fotografie sono state scattate ieri sera, 3 giugno 2016, quando si è sviluppato un temporale nella bassa veronese.

Nella prima foto con linea rossa tratteggiata è indicato il livello stabile e umido che forma delle nuvole orizzontali a velo. Questo strato era collocatro intorno ai 7.000 metri.

rid Dsc00288

 In queste foto il cumulo "buca" lo strato (in realta lo strato è formato da più livelli tra loro  stratificati).

rid Dsc00295

rid Dsc00300

rid Dsc00301